IL PANICO a cura di Monica Rebuffo


Il panico è una reazione che sorge in maniera acuta ed è caratterizzata da improvviso sentimento di paura, associato a tachicardia, sudorazione, difficoltà a respirare, sensazione di confusione mentale e di svenimento.
Sorge in modo inaspettato, spesso senza che sia possibile identificare alcun evento scatenante, raggiungendo il picco massimo nel giro di dieci minuti.
Il timore immediato della persona è quello di morire. Anche se in realtà, sotto il profilo fisico, non emerge nessuna compromissione reale, degli organi associati ai sintomi:

Cuore > palpitazioni
Gola > soffocamento
Testa > confusione mentale

Il disagio si esaurisce del tutto, nel giro di mezz’ora al massimo, ma la sua intensità è tale, che è possibile rimanere sfiniti anche per giorni interi.
Il significato profondo di una crisi di panico, è quello di incanalare tutti i nostri disagi esistenziali e dar loro voce, per evitare che si trasformino in qualcosa di più grave, come una malattia fisica.
In questo modo, diamo sfogo ad una grande carica di energia, spesso negativa, che giace dentro di noi e la mobilizziamo, evitando di somatizzarla.
Il fatto di accumulare molte tensioni e disagi, è tipico delle persone che hanno un grande timore del cambiamento e che non sono disponibili a lasciarsi trasformare, dal fisiologico trasformarsi della vita, delle persone, degli eventi. Al contrario, esse tendono ad “ingessare” emozioni, ruoli, rapporti. Devono tenere tutto rigidamente sotto controllo, al servizio di ideali e moralismi.


Ecco allora che l’attacco di panico, con le sue caratteristiche di: improvviso, inaspettato, sconvolgente e acuto, “fulmine a ciel sereno”, sconquassa quel rigido e soffocante meccanismo, di apparente calma piatta. Così facendo: 1. offre l’occasione, di rivedere quelle scelte di vita e quei modi di essere, che travolgono e soffocano i nostri desideri più intimi
2. consente (se siamo disponibili a riconoscere la provocazione che ci lancia), di rimuovere quel gesso sotto il quale palpitano desideri, passioni, emozioni, che spesso costringiamo in un’immagine rigida: l’ideale di noi.


Non è sano ingabbiare le emozioni, perché con esse viene ingabbiata anche la nostra energia vitale.
Tuttavia, non è sempre facile arrivare da soli ad una maggiore chiarezza interiore, allora, possiamo ricorrere ad un supporto psicologico, oppure a tecniche di rilassamento, che ci potranno consentire di superare il disagio emotivo e ci insegneranno, come raggiungere un maggior controllo in modo autonomo.


ED IO SO VIVERE DANDO VOCE ANCHE AI MIEI DISAGI?